L’anno scorso in questo stesso periodo, grazie
all’Unione Regionale Cuochi Lucani e al Contest “IoChef”, imperversavano
ricette a base di prodotti lucani. Le melanzane rosse di Rotonda sono state tra
i prodotti che hanno avuto maggior successo.
Grazie al contest,
in molti, in varie parti d’Italia, le hanno ricevute direttamente a casa
e hanno potuto provare che a prima vista non assomigliano né come aspetto, né
come sapore alle solite melanzane nere o viole. Anzi quel colore arancione così
forte le fa assomigliare a prima vista ai pomodori. Il sapore leggermente
piccante, con un retrogusto amarognolo, le rende un prodotto per palati attenti
e ricercati, non sempre facile da cucinare e da mangiare.
Un prodotto a
denominazione di origine protetta che fa parlare del territorio in cui si coltiva:
il cuore del Parco Nazionale del Pollino, che comprende un’area costituita da
quattro comuni: Rotonda, Castelluccio Inferiore e Superiore e Viggianello, che
per posizione e qualità dei loro terreni sono tra i più belli e incontaminati
della Basilicata.
Una caratteristica di
queste melanzane è data dalla loro polpa che al contatto con l’aria, contrariamente
a quanto ci aspettiamo, non annerisce, mantenendo un colorito chiaro con
qualche sfumatura verdognola.
Ora vi racconto come è nata la mia ricetta. Avevo comprato queste
melanzane, ormai già da qualche giorno, come dimostrano le foto in cui è
evidente il loro aspetto esterno non più liscio.
L’intenzione era di
preparare una ricetta un po’ particolare, ma poi, come spesso mi capita, non ho
avuto tempo. Solo oggi, poi, mi son resa conto che si stavano per rovinare.
Allora ho optato per una preparazione più sbrigativa, che mi ha soddisfatto
molto. Ne è venuto fuori un piatto abbastanza equilibrato e gradevole, in cui
si è molto addolcita quella tipica nota amara finale.
Ed ecco come ho
proceduto:
Melanzane rosse di Rotonda Dop grigliate con miele e peperoncino