Ciao
a tutti!
Oggi
volevo parlarvi della 32° edizione della
Sagra del Fagiolo di Sarconi che si è tenuta a Sarconi, un piccolo centro
nel cuore della Val d’Agri, in Basilicata, nei giorni 18 e 19 Agosto,
completamente dedicata ad una delle
eccellenze dei prodotti lucani: il fagiolo.
Il fagiolo in passato era consumato
da Greci e Romani, che non lo consideravano un cibo prelibato. Nel Medioevo era tanto diffuso da
essere ritenuto il “pane dei poveri”. A partire dal XVI secolo si trovano
tracce anche in Basilicata della loro
coltivazione, tanto che molti braccianti a Sarconi traevano sostentamento da
essi. Ai giorni d’oggi in ben 11 comuni, della provincia di Potenza, situati nell’Alta
Val d’Agri: Sarconi, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno,
Montemurro, Paterno, San Martino d’Agri, Spinoso, Tramutola e Viggiano, operano
numerose aziende che si dedicano esclusivamente alla produzione di questi legumi.
Questa zona, infatti, è particolarmente favorevole sia per i suoi terreni
poveri di calcare, che per la presenza di
numerose sorgenti di acqua e per il clima estivo caratterizzato da forti
escursioni termiche. Tutto ciò fa si che i fagioli prodotti contengano meno
amido, ma siano più ricchi di zuccheri semplici, in modo da risultare
maggiormente digeribili, più teneri e più sapidi.
La sagra, che ormai è diventato
un evento turistico, culturale e gastronomico, serve a richiamare migliaia di turisti
in questo periodo di raccolta del fagiolo. Durante questi due giorni, è
possibile scoprire le bellezze e le tipicità del territorio della Val d’Agri, o
partecipare a convegni e tavole rotonde. Di sera, invece, è possibile aggirarsi nelle
suggestive viuzze del centro storico di Sarconi, all’interno di un percorso,
appositamente organizzato, degustando piatti, rigorosamente a base di fagioli,
preparati dagli chef lucani. E’ possibile, inoltre, assistere a spettacoli
musicali, allestiti in vari angoli del paese e acquistare prodotti artigianali
e tipicità del territorio in vendita negli
stands.
Ovviamente non potevo mancare e
non potevo dopo gli assaggi fatti lunedì sera, non ritornare a casa e cucinare
a modo mio uno di questi 19 ecotipi di fagioli Igp. Ho scelto il fagiolo Riso
Bianco, che ha un seme tondo-ovoidale non molto grosso di colore bianco, la cui
ottima qualità si adatta a qualsiasi tipo di cottura. Io, però, ho cercato di
esaltarne le sue caratteristiche con le cozze e con i cavatelli rigorosamente
home made. Ed ecco la ricetta:
Ingredienti:
300 g farina
di semola
q. b. sale
q. b. acqua tiepida
150 g fagiolo
Igp riso bianco di Sarconi
700 g cozze
q. b. olio
2 n spicchio
d’aglio
1 n peperoncino
piccante
100 g salsa
di pomodoro
q. b. prezzemolo
Procedimento:
Mettere a bagno i fagioli per almeno dieci / dodici
ore e poi lessarli per circa 40 minuti.
Spazzolare
e lavare bene le cozze, eliminandone il bisso.
Mettere
in una casseruola un filo d’olio e. v. o., lo spicchio d’aglio e il peperoncino
e far soffriggere. Aggiungere le cozze, chiudere la pentola con un coperchio e
aspettare che i gusci si aprano. Una volta cotte, liberare solo una parte di esse
dal guscio, lasciandole nel loro liquido di cottura, dopo averlo filtrato.
Preparare
intanto la salsa di pomodoro con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.
Per preparare
i cavatelli: versare sulla spianatoia la farina a fontana, spolverare un
pizzico di sale sul bordo esterno del cratere e impastare aggiungendo un po’ di
acqua tiepida nella cavità centrale, finchè non si sarà assorbita tutta la
farina. Continuare a lavorare l’impasto fino ad ottenere un panetto liscio e
sodo.
Far
riposare l’impasto coperto con un foglio di pellicola per almeno mezz’ora.
Riprendere l’impasto e ricavare dei cilindri dello spessore di un cm. Tagliare
i cilindri a tocchetti lunghi 11,5 cm e cavarli con il dito indice con un
movimento semirotatorio.
Una
volta pronta la pasta, aggiungere un po’ di fagioli con il loro liquido di
cottura nel sughetto di pomodoro e far cuocere i cavatelli, unendo se occorre
altra acqua calda. A metà cottura della pasta aggiungere le cozze e un po’ del
loro liquido di cottura. Mantecare e servire aggiungendo qualche cozza con il
guscio, un po’ di prezzemolo tritato, un filo d’olio e. v. o. e a piacere del peperoncino piccante.
Un
bacio e a presto
Paola
P. s.
: Perdonate la qualità delle foto scattate alla sagra, ma purtroppo erano fatte
con il cellulare.
Paola un piatto davvero divinooooo!!Amo queste preparazioni un po rustiche che sanno di sano e di famiglia e la sagra poi che meraviglia....peccato che dalle mie parti non ci sono sagre perchè io le trovo fantastiche!!Bacioni,Imma
RispondiEliminaSai Imma io mi sto divertendo in questi giorni a scoprire queste sagre. Ne ho trovate di semplici ma che permettono di valorizzare i prodotti del territorio, che spesso diamo per scontato e che invece vanno assoutamente fatti conoscere il più possibile! Grazie cara e un bacione!
EliminaQuanto mi piacerebbe questo piatto e non è vero che le tue foto non sono belle ... hai visto quelle che faccio io? Fanno pena! Anche a me piacciono molto le sagre e cerco di non permermene una. Grazie di questa bella ricetta, un bacio
RispondiEliminaPrego cara. Spero anche io di partecipare ad altre sagre e poi ti faccio sapere! Cmq grazie e un bacio
EliminaChe belle le foto della sagra! :) Per non parlare della tua ricetta. Ottimo modo di condire i cavatelli! ;) Bravissima cara
RispondiEliminaInco
Grazie cara sono contenta che nonostante tutto le foto ti siano piaciute, un abbraccio
RispondiEliminaPaola
il sud italia nel piatto.. favoloso!
RispondiEliminaCiao Paola... questo post non mi è stato notificato. Non mi spiego come mai. :(
RispondiEliminaL'ho letto solo ora.
Thoughtful blog, thanks for sharing
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