mercoledì 21 agosto 2013

Cavatelli fagioli e cozze







Ciao a tutti!
Oggi volevo parlarvi della 32° edizione della Sagra del Fagiolo di Sarconi che si è tenuta a Sarconi, un piccolo centro nel cuore della Val d’Agri, in Basilicata, nei giorni 18 e 19 Agosto, completamente  dedicata ad una delle eccellenze dei prodotti lucani: il fagiolo.
Il fagiolo in passato era consumato da Greci e Romani, che non lo consideravano un cibo   prelibato. Nel Medioevo era tanto diffuso da essere ritenuto il “pane dei poveri”. A partire dal XVI secolo si trovano tracce  anche in Basilicata della loro coltivazione, tanto che molti braccianti a Sarconi traevano sostentamento da essi.  Ai giorni d’oggi  in ben 11 comuni,  della provincia di Potenza, situati nell’Alta Val d’Agri: Sarconi, Grumento Nova, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Paterno, San Martino d’Agri, Spinoso, Tramutola e Viggiano, operano numerose aziende che si dedicano esclusivamente alla produzione di questi legumi. Questa zona, infatti, è particolarmente favorevole sia per i suoi terreni poveri di calcare, che per la presenza di  numerose sorgenti di acqua e per il clima estivo caratterizzato da forti escursioni termiche. Tutto ciò fa si che i fagioli prodotti contengano meno amido, ma siano più ricchi di zuccheri semplici, in modo da risultare maggiormente digeribili, più teneri e più sapidi.
La sagra, che ormai è diventato un evento turistico, culturale e gastronomico, serve a richiamare migliaia di turisti in questo periodo di raccolta del fagiolo. Durante questi due giorni, è possibile scoprire le bellezze e le tipicità del territorio della Val d’Agri, o partecipare a convegni e tavole rotonde.  Di sera, invece, è possibile aggirarsi nelle suggestive viuzze del centro storico di Sarconi, all’interno di un percorso, appositamente organizzato, degustando piatti, rigorosamente a base di fagioli, preparati dagli chef lucani. E’ possibile, inoltre, assistere a spettacoli musicali, allestiti in vari angoli del paese e acquistare prodotti artigianali e  tipicità del territorio in vendita negli stands. 
Ovviamente non potevo mancare e non potevo dopo gli assaggi fatti lunedì sera, non ritornare a casa e cucinare a modo mio uno di questi 19 ecotipi di fagioli Igp. Ho scelto il fagiolo Riso Bianco, che ha un seme tondo-ovoidale non molto grosso di colore bianco, la cui ottima qualità si adatta a qualsiasi tipo di cottura. Io, però, ho cercato di esaltarne le sue caratteristiche con le cozze e con i cavatelli rigorosamente home made. Ed ecco la ricetta:

 

Ingredienti:
300    g        farina di semola
q. b.            sale
q. b.            acqua tiepida
150    g        fagiolo Igp riso bianco di Sarconi
700    g        cozze
q. b.            olio
2        n       spicchio d’aglio
1        n       peperoncino piccante
100    g        salsa di pomodoro
q. b.            prezzemolo
Procedimento:
Mettere  a bagno i fagioli per almeno dieci / dodici ore e poi lessarli per circa 40 minuti.
Spazzolare e lavare bene le cozze, eliminandone il bisso.
Mettere in una casseruola un filo d’olio e. v. o., lo spicchio d’aglio e il peperoncino e far soffriggere. Aggiungere le cozze, chiudere la pentola con un coperchio e aspettare che i gusci si aprano. Una volta cotte, liberare solo una parte di esse dal guscio, lasciandole nel loro liquido di cottura, dopo averlo filtrato.
Preparare intanto la salsa di pomodoro con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio.
Per preparare i cavatelli: versare sulla spianatoia la farina a fontana, spolverare un pizzico di sale sul bordo esterno del cratere e impastare aggiungendo un po’ di acqua tiepida nella cavità centrale, finchè non si sarà assorbita tutta la farina. Continuare a lavorare l’impasto fino ad ottenere un panetto liscio e sodo.
Far riposare l’impasto coperto con un foglio di pellicola per almeno mezz’ora. Riprendere l’impasto e ricavare dei cilindri dello spessore di un cm. Tagliare i cilindri a tocchetti lunghi 11,5 cm e cavarli con il dito indice con un movimento semirotatorio.
Una volta pronta la pasta, aggiungere un po’ di fagioli con il loro liquido di cottura nel sughetto di pomodoro e far cuocere i cavatelli, unendo se occorre altra acqua calda. A metà cottura della pasta aggiungere le cozze e un po’ del loro liquido di cottura. Mantecare e servire aggiungendo qualche cozza con il guscio, un po’ di prezzemolo tritato, un filo d’olio e. v. o. e  a piacere del peperoncino piccante.

Ora vi aggiungo qualche foto scattata la sera della sagra
 



 

















Un bacio e a presto
Paola
P. s. : Perdonate la qualità delle foto scattate alla sagra, ma purtroppo erano fatte con il cellulare.
 


9 commenti:

  1. Paola un piatto davvero divinooooo!!Amo queste preparazioni un po rustiche che sanno di sano e di famiglia e la sagra poi che meraviglia....peccato che dalle mie parti non ci sono sagre perchè io le trovo fantastiche!!Bacioni,Imma

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    1. Sai Imma io mi sto divertendo in questi giorni a scoprire queste sagre. Ne ho trovate di semplici ma che permettono di valorizzare i prodotti del territorio, che spesso diamo per scontato e che invece vanno assoutamente fatti conoscere il più possibile! Grazie cara e un bacione!

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  2. Quanto mi piacerebbe questo piatto e non è vero che le tue foto non sono belle ... hai visto quelle che faccio io? Fanno pena! Anche a me piacciono molto le sagre e cerco di non permermene una. Grazie di questa bella ricetta, un bacio

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    1. Prego cara. Spero anche io di partecipare ad altre sagre e poi ti faccio sapere! Cmq grazie e un bacio

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  3. Che belle le foto della sagra! :) Per non parlare della tua ricetta. Ottimo modo di condire i cavatelli! ;) Bravissima cara
    Inco

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  4. Grazie cara sono contenta che nonostante tutto le foto ti siano piaciute, un abbraccio
    Paola

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  5. il sud italia nel piatto.. favoloso!

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  6. Ciao Paola... questo post non mi è stato notificato. Non mi spiego come mai. :(

    L'ho letto solo ora.

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